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venerdì 8 giugno 2012

AZIENDA LESIONATA DAL TERREMOTO: CHE FARE


Dopo che ci si è risvegliati dal terrore e dall'incredulità del sisma e si scopre che la propria Azienda è lesionata e che le Commesse (già problematiche in questo periodo di crisi) sono a rischio, come ci si deve comportare?
Innanzitutto, guardiamo in faccia alla realtà.
Certo che tutti gli Imprenditori in questo momento desiderano solo due cose:

a) Lavorare in sicurezza;
b) Garantire la continuità produttiva.


01) Dopo il sisma, chiamiamo i tecnici del Comune e della Protezione Civile (non altri, non i Consulenti della Sicurezza!) e verifichiamo il danno;
02) Se il danno c'è, ma l'attività può continuare, d'intesa con i Consulenti della Sicurezza si provveda immediatamente ad impartire al personale dipendente le disposizioni necessarie per l'evacuazione in caso di terremoto e le altre eventuali disposizioni di servizio adeguate (ad es. se un ramo è lesionato etc.);
03) Se la lesione dell'Azienda è seria, si consideri l'entità della lesione (totale? Parziale?) e si contattino i tecnici comunali per valutare i tempi di recupero.
04) Valutare la leva finanziaria, e la sua eventuale sostenibilità. Cogliamo l'occasione di ricordare che, per favorire il rapido ripristino degli impianti, la Camera di Commercio di Ferrara sta stanziando automaticamente fondi per il recupero dei macchinari; ricordiamo altresì che Equitalia Spa ha sospeso l'esazione dei ruoli e che il Governo ha disposto differimenti nel versamento delle imposte. Successivamente, si potrà pensare concretamente ad attivare alternative. Quanto alla fiscalità, ricordiamoci che, con l'attività sospesa (e comunicata sia al Comune, all'Agenzia delle Entrate, alla Camera di Commercio), si disapplicano gli Studi di Settore (anche se l'Azienda non è esonerata dal compilare i modelli per i dati rilevanti). In ogni caso, la leva finanziaria è essenziale per valutare se l'operazione materiale di ricostruzione/ristrutturazione degli ambienti può tradursi in un'operazione di investimento fattibile (su cui certo peseranno eventuali disposizioni di favore nel pagamento dei mutui, nella fiscalità etc.).
05) Le Commesse: Componente importante della leva finanziaria. Ricordiamo che l'Azienda che accusi impedimenti tecnici derivanti dal sisma non può considerarsi in mora rispetto alle scadenze ex. art. 1256 del Codice Civile. In ogni caso, se Azienda e Committente hanno disposto il parziale "collaudo" di "lotti" di Commessa, l'Azienda non si faccia scrupolo ad esigerne il pagamento parziale: chiedendo l'applicazione del contratto, dove previsto, ovvero disponendo questa possibilità ex post tramite revisione dei contratti post-sisma.
06) I locali e la sorte del Personale: 
06a) Se i locali lesionati sono solo reparti di custodia di cose, il rinvenimento di un'alternativa apparirà relativamente semplice: se i locali lesionati erano destinati all'archiviazione cartacea o informatica (in questo caso, basterà spostare fisicamente i faldoni o realizzare un back up della memoria del PC). Essenziale, comunque, sviluppare, in questi casi, un'attenzione particolare alla conservazione delle copie documentali.
06b) Se il locale lesionato è un reparto dove lavorano persone, occorre sviluppare riflessioni più complesse:
06c) Se il locale è dichiarato recuperabile, valutare la destinazione del Personale nelle more del ripristnino: adibirlo a mansioni diverse nell'ambito dell'organizzazione (ad esempio, studiando una generalizzata riduzione d'orario "di solidarietà" per consentire ai lavoratori dell'Azienda di Lavorare tutti); ovvero, attivare una procedura di CIG in deroga, se si ravvisano speranze di ripresa produttiva;
04c) Se i locali parziali sono dichiarati irrecuperabili, si può valutare di procedere ad una mobilità in deroga con scivolamento verso il licenziamento del reparto in esubero.
04d) Se alla perdita di parte del locale, si accompagna la possibilità di continuare l'attività supestite, si possono realizzare assestamenti marginali certo, ma non per questo non vantaggiosi: ad esempio, trasformare la classificazione dell'Azienda da Industriale ad Artigianale, può comportare benefici, così come cambiare la compagine datorile (ad esempio da Società a Ditta Individuale) può comportare vantaggi in termini di "disapplicazione" degli Studi di Settore per il periodo di imposta di inizio dell'attività, o l'applicazione di un cluster di Studio di Settore più favorevole. E questa è solo una delle tante possibili variabili che possono realizzarsi.
04e) Valutare l'eventuale affidamento in outsourcing del servizio "perso" con il terremoto. I tempi sono di crisi e non c'è aspettarsi grandi opportunità, ma come non considerare l'eventualità che i lavoratori "esodati" costituiscano un'autonoma attività (magari anche sotto forma di cooperativa) per lavorare su Commessa del loro Ex- Datore, magari approfittando eventualmente delle disposizioni fiscali e contributive di vantaggio per le sturt up o degli incentivi previsti per l'auto-imprenditorialità dei soggetti espulsi dal mercato del lavoro? Anche qui la legislazione non aiuta del tutto (nei primi tempi, è prevedibile una "monocommittenza" e il DDLL Monti-Fornero punisce le attività autonome con queste caratteristiche), ma è bene non precludersi a priori questa eventualità;

Questi sono solo primissimi spunti.
Sforziamoci, per quanto eretico e inopportuno possa sembrare, di vedere il "positivo" in queste tristi vicende.
Confidando nell'esito migliore, lo Scrivente Studio resta a disposizione per quanti chiarimenti occorressero, anche in funzione dei suggerimenti e delle idee per cogliere ogni migliore operatività.

Studio CDL Francesco Landi, Consulente del Lavoro in Ferrara

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