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mercoledì 13 febbraio 2013

PARTITE IVA "MONOCOMMITTENTI", REQUISITI REDDITUALI PER ESCLUDERE I CONTROLLI

Quesito:
Sono un Consulente del Lavoro che segue la gestione del personale di un grosso Studio Associato di Ingegneri-Edilizia.
Tale Studio Professionale impiega un Architetto, non iscritto all'Albo, quale Consulente in regime di monocommittenza da tre anni, che, in questi quattro anni, ha sviluppato un reddito lordo medio intorno a € 16.000. Il rapporto è ancora in corso. Come noto, la legge 92/2012 dispone che i controlli sulle Partite IVA non scattano (nel senso che le relative presunzioni di cococo non si applicano) se il Collaboratore sviluppa contemporaneamente (Circ. Min. Lav. 32/2012) "competenze teorico-tecniche di grado elevato" e redditi lordi di lavoro autonomo pari ad almeno € 18.662 (1,25 volte il minimale INPS Commercianti). Questa valutazione reddituale si riferisce anche agli anni pregressi? O vale l'anno corrente? Grato di una risposta.

Risposta:
Allo stato attuale, il punto da Lei sollevato non risulta chiarito nè dalla norma di legge, nè dalla Circolare.
Se devo dire la verità, l'art. 69-bis.04°comma D.lgs. 276/2003, nell'esonerare dai controlli sulle cd "finte Partite IVA" i lavoratori autonomi "mono-committenti" che sviluppino € 18.662 ca (ossia l'importo pari al 1,25 del minimale Commercianti INPS) di reddito di lavoro autonomo lordo non usa espressioni del tipo "reddito prodotto negli ultimi anni solari" e simili (come invece per la norma che fissa il requisito reddituale generale di "monocommittenza": più dell' 80% dei compensi sviluppati negli ultimi due anni solari). Nè la norma qualifica tali redditi quali "redditi medi" (ad es. degli ultimi anni).
Inoltre, la norma è norma patentemente speciale, se non eccezionale, perchè dispone una deroga: e, come tale, non si presterebbe ad un'interpretazione analogica, aldilà della portata testuale.
Teoricamente, quindi, i redditi sviluppati in "monocommittenza" nei tempi antecedenti non dovrebbero essere considerati, anche complice la disposizione che esclude dai controlli i rapporti autonomi in "monocommittenza" sviluppati prima dell'entrata in vigore della norma.
Essendo il rapporto autonomo "monocommittente" ancora in corso, riterrei prudente adeguare la contrattualistica fissando importi di compenso adeguati per evitare le presunzioni di legge.
Ma sul punto dovranno intervenire chiarimenti ministeriali.

Studio Francesco Landi, Ferrara
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